“Essere oggi a Casa Cervi, in questo luogo simbolo della Resistenza, della democrazia e dell’unità del popolo italiano, ha un valore profondamente storico, culturale e politico. La famiglia Cervi rappresenta il cuore pulsante di quella lotta per la libertà che, ottant’anni fa, ha restituito dignità all’Italia e ha posto le basi della nostra Repubblica.

Insieme al sacrificio dei fratelli Cervi, ricordiamo anche il coraggio straordinario delle donne nella Resistenza: 35.000 partigiane, migliaia arrestate, torturate, deportate, uccise. A loro dobbiamo non solo la Liberazione, ma una visione nuova di giustizia sociale, emancipazione e futuro. Quelle donne hanno combattuto per ciascuna di noi, per tutte noi. E la loro eredità vive nella nostra Costituzione, nata anche dalla loro forza collettiva.

Oggi, di fronte a rigurgiti illiberali, alla retorica dei nazionalismi, alla preoccupante erosione dei diritti, il nostro compito è rendere viva e vibrante quella memoria. Non possiamo accettare che il 25 aprile venga vissuto con ‘sobrietà’: è la festa della democrazia, è un grido di pace e libertà che deve continuare a risuonare. Perché la libertà non si eredita: si conquista, si pratica, si difende. Ogni giorno.” Così dichiara Roberta Mori portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche a margine della Festa della Liberazione a Casa Cervi.

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