L'appuntamento elettorale si avvicina: domenica 3 marzo si vota dalle 8.00 alle 20.00 per l'elezione del Presidente della Provincia e il rinnovo del Consiglio Provinciale.
Proseguono in questi giorni gli incontri territoriali con il candidato presidente GIANPIERO BOCCA.

Elezioni Provinciali domenica 3 marzo 2024

Cli incontri con il candidato Presidente GIANPIERO BOCCA

Lunedì 12 febbraio ore 21.00
SULBIATE
via Madre Laura – Piazza del Mercato 
presso Auditorium “G. Cavenago”
Venerdì 16 febbraio ore 21.00 
MONZA
Via Arosio, 6 
presso Federazione PD MB
Lunedì 19 febbraio ore 21.00 
SEREGNO
Via Leonardo da Vinci, 30 
presso Circolo Libertà
Mercoledì 21 febbraio ore 21.00 
MUGGIO'
Via Filippo Meda, 2 
presso Cascina Faipò
Lunedì 26 febbraio ore 21.00 
VIMERCATE
Piazza Marconi 
presso PopHaus
Mercoledì 28 febbraio ore 21.00 
TRIUGGIO
Via Taverna, 57 
presso Cooperativa Canonica

Incontri aperti alla partecipazione di tutti i consiglieri comunali e di tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia.

Lista Brianza Rete Comune 3 marzo 2024Scarica la Lista Brianza Rete Comune

Il programma amministrativo

BRIANZA RETE COMUNE
UNA PROVINCIA CAPACE DI ESSERE PROTAGONISTA
GIANPIERO BOCCA PRESIDENTE

Le Province, nonostante non abbiano ancora ottenuto una stabilità legislativa, si sono attivate nel garantire funzioni non solo dettate dalla legge 50/2014, ma anche di supporto ai Comuni nelle loro attività di rete e di servizio.

Negli ultimi anni sono stati programmati interventi negli ambiti della viabilità e infrastrutture stradali, dell’edilizia scolastica, della formazione professionale e orientamento al lavoro grazie alle disponibilità dei fondi messi a disposizione dal PNRR.

Mettere al centro indirizzi politici per guidare un ente intermedio come quello provinciale, è una priorità necessaria per garantire le sfide future e il corretto supporto ai Comuni che sempre più necessitano di un ruolo di coordinamento istituzionale non solo per una buona relazione tra essi ma anche con associazioni di categoria e volontariato, soggetti pubblici e terzo settore.

Su molti ambiti il coordinamento di un ente come la Provincia deve essere quindi di carattere politico, per l’individuazione delle priorità per il territorio, la definizione di percorsi che possano portare un vero sviluppo e una vera innovazione, la scelta di azioni strategiche. Con la capacità di costruire un processo che tenga insieme i diversi soggetti istituzionali.

Resta sul tavolo del dibattito politico la revisione organica dell’ordinamento degli enti intermedi, con una prospettiva che possa dare certezze sul piano istituzionale, ampliando e consolidando le funzioni fondamentali, revisionando il sistema elettorale, stabilizzando i bilanci e l’autonomia finanziaria.

LA CASA DEI COMUNI

La Provincia intesa come “Casa dei Comuni” deve essere ancor più catalizzatore di buone pratiche, facilitatore di crescita di un territorio esteso, ente di programmazione per le problematiche di carattere sovracomunale; capace di pensare nuovi servizi alle amministrazioni comunali su aspetti organizzativi e di assistenza delle attività gestionali. I servizi attivati in questi anni, come la CUC, la CUCO, sono da portare avanti, implementare e favorire, adattandoli alle nuove esigenze.

Un ruolo più centrale deve essere esercitato dall’Assemblea dei Sindaci. Lo sforzo dev’essere quello di pensare l’Assemblea come luogo di confronto e approfondimento, non limitandosi alla previsione di passaggi formali relativamente ad argomenti inerenti le competenze e le funzioni della Provincia, ma anche e soprattutto come momento di condivisione ed elaborazione sui temi impattanti e prioritari per il territorio brianzolo. L’Assemblea dei Sindaci non può non occuparsi di questioni rilevanti come sanità, pedemontana, trasporto pubblico, coesione sociale, cultura.

UNA PORTA SULLE OPPORTUNITÀ PER I COMUNI

È necessario proseguire e sviluppare l’opera di informazione e assistenza ai Comuni per tutte le opportunità di finanziamento e di lavoro in rete. Sarà importante poi valutare, sulla base delle opportunità, progetti di rete in aderenza agli indirizzi individuati e decisi dai territori. La Provincia deve anche favorire un lavoro di informazione sulle opportunità e formazione del personale comunale per sviluppare le competenze e capacità per far crescere il territorio.

UNA NUOVA VISIONE DEL TERRITORIO

Monza e Brianza è la Provincia maggiormente urbanizzata, con un tasso di consumo di suolo tra i più alti e con una densità di oltre 2.150 abitanti per chilometro quadrato. Occorre partire da questo dato per impostare le politiche di tutela del territorio.

L’amministrazione provinciale si impegnerà fattivamente per la riduzione del consumo di suolo e per la rigenerazione urbana utilizzando lo strumento del PCTP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) come leva per rilanciare uno sviluppo in Brianza che sia compatibile con gli obiettivi di tutela ambientale e motore per uno sviluppo davvero sostenibile.

Rafforzeremo le tutele degli ambiti agricoli strategici, le aree verdi, cercheremo di estendere i PLIS e, ove possibile, lavoreremo in sinergia con le amministrazioni comunali per estendere i parchi con tutela regionale.

In considerazione dei cambiamenti climatici in atto, sarà data massima attenzione alle aree classificate a rischio idrogeologico e priorità alle opere di sistemazione, tutela e consolidamento.

Si dovrà intervenire rapidamente per nuove azioni sul reticolo dei principali corsi d’acqua recuperando i necessari finanziamenti.

Si investirà nel PUMS per rendere questo strumento programmatico non solo un libro dei sogni ma la bussola per uno sviluppo e una mobilità sostenibili.

QUALITÀ DELL'ARIA, MOBILITÀ E TRASPORTI

Non possiamo ignorare un problema che determina in maniera significativa la qualità della nostra vita in Brianza, sia per le ricadute sulla salute sia per le scelte politiche che è necessario adottare.

In un gennaio nero per la qualità dell'aria in Lombardia, infatti, sono Monza e Milano le città peggiori: secondo i dati rilevati, entrambe le città hanno già superato la soglia critica per l'esposizione acuta di inquinamento da polveri sottili per ben 17 giorni in un mese.

Monza e Brianza è la provincia peggiore, sforando il limite massimo con una concentrazione media di polveri sottili di 57 microgrammi al metro cubo.

Le politiche regionali sono inadeguate a gestire l’attuale emergenza sanitaria da smog, per questo motivo è importante che anche le province e i Comuni prendano coscienza del problema e si adoperino di concerto per chiedere interventi concreti e immediati.

Nella nostra provincia sono costantemente rilevate alte concentrazioni di PM10, Ossidi di azoto (Nox) e altri Composti organici volatili (COV). I modelli elaborati da Arpa Lombardia ci dicono che i valori più elevati delle polveri si hanno in corrispondenza dell’urbanizzato e lungo le aree a più alta densità di traffico.

Purtroppo, in questo, non può venirci incontro una mobilità diventata insostenibile, con servizi ferroviari inadeguati e un Trasporto Pubblico Locale totalmente insufficiente.

Sul territorio della Brianza il flusso di mobilità corrisponde a quasi 1,5 milioni di spostamenti al giorno. Il tema della mobilità è fortemente connesso con quello ambientale, per l’inquinamento atmosferico che viene prodotto.

Occorre virare sul trasporto su ferro dotando le aree sprovviste con collegamenti alla rete metropolitana milanese, anche riqualificando le infrastrutture esistenti. Alla Provincia tocca il compito di fare sintesi delle attese delle singole comunità portandole a sistema organico ed efficiente. Vi è inoltre la necessità di definire nuovi servizi di trasporto in accordo con Regione Lombardia nel lavoro con l’Agenzia per il trasporto pubblico, per realizzare un sistema migliore e rendere più efficiente il TPL.

Vanno definite e implementate le risorse necessarie per la manutenzione della rete stradale provinciale, per evitare situazioni di degrado e pericolo per la sicurezza.

Sul trasporto pubblico dovremmo poter pensare a progetti di innovazione e sviluppo, siamo invece in una condizione drammatica in cui si fatica a mantenere il servizio esistente e si è costretti a tagliare linee e corse. L’Agenzia TPL è in affanno, serve un serio rifinanziamento da parte di Regione Lombardia, con risorse proprie e derivanti dal Fondo nazionale trasporti. È una partita che deve vedere il nostro Ente come protagonista, soprattutto nel favorire un maggior coinvolgimento dei Comuni in vista della predisposizione della nuova gara e del nuovo programma di bacino.

Un serio investimento sul trasporto su ferro passa dal monitoraggio e sostegno delle progettualità e degli interventi che il territorio attende. Sulla riqualificazione della linea metrotranvia Milano – Limbiate occorre insistere sull’effettivo e concreto finanziamento per far partire i lavori. Il completamento del progetto che riguarda il prolungamento della M2 da Cologno a Vimercate dev’essere sostenuto con le risorse necessarie. La Provincia deve condurre un lavoro di raccordo, sollecitando Regione a investire economicamente sul progetto e contribuendo direttamente a una quota di finanziamento. Sarà fondamentale promuovere la riqualificazione e il ripristino integrale delle corse sulla tratta Seregno-Carnate, fino alla ripresa delle corse Seregno-Bergamo, tali da garantire il collegamento est-ovest della Brianza, anche in un’ottica di alleggerimento del nodo ferroviario di Milano. Obiettivo di medio periodo, concordemente con le progettualità ministeriali già esistenti, è la piena utilizzabilità di tale asse ai fini del collegamento Malpensa-Orio al Serio, rendendo la Brianza al centro dell’interconnessione rotabile ed intermodale della Lombardia centrosettentrionale.

Pedemontana rappresenta una visione di sviluppo anacronistica e non corrispondente alle vere esigenze dei cittadini in tema di diritto alla mobilità e alle esigenze ambientali che riguardano il nostro territorio. La Provincia deve supportare i Comuni che subiranno i cantieri delle tratte B2 e C dell’Autostrada Pedemontana Lombarda e favorire l’interlocuzione tra gli enti locali e Regione Lombardia perché si subisca il minor impatto possibile e si proceda nel più breve tempo alla realizzazione delle compensazioni ambientali e viabilistiche. Occorre procedere alla redazione di un piano stradale per la viabilità dedicato al triennio nel quale sono aperti i cantieri dell’opera.

La Provincia deve portare avanti la richiesta di gratuità della Milano Meda. La tratta di Pedemontana che si sovrappone al tracciato della Milano Meda non può diventare a pagamento. Ciò comporterebbe un congestionamento e una paralisi totale del traffico locale, a partire dalla Comasina.

Sempre su Pedemontana, la questione relativa alla tratta D è stata finora vissuta con scarso protagonismo e interesse dalla Provincia: se questo sia stato per incapacità politica o per scelta di evitare il conflitto con Regione Lombardia, poco importa. Ai territori del Vimercatese serve una Provincia che promuova e sostenga analisi e iniziative a supporto delle azioni dei Comuni e dei cittadini, contro un progetto dimostrato inutile sotto il profilo trasportistico, estremamente dannoso sul piano ambientale, gravemente carente rispetto alla sostenibilità finanziaria dell'investimento e della gestione futura.

Oltre a una nuova azione nell’ambito delle procedure autorizzative della cosiddetta tratta D breve, dovrà essere promossa un’iniziativa nei confronti dei territori ancora oggi interessati dal progetto originario, su cui continuano a insistere vincoli e limiti a fronte di un’infrastruttura che Regione e CAL hanno definito inutile e irrealizzabile. Quelle aree vanno liberate da questo peso e il PTCP necessita di prevedere nuove misure e norme specifiche per tutelare al massimo le zone non urbanizzate in cui potrebbe insistere la nuova tratta D.

SCUOLA, FORMAZIONE, LAVORO

Una delle funzioni fondamentali rimaste in capo alla Provincia è la gestione degli edifici delle scuole di istruzione secondaria di secondo grado.

La scuola è il luogo della formazione non soltanto professionale dei giovani. All’interno della scuola le ragazze e i ragazzi maturano la propria personalità e, nel confronto con gli altri, la consapevolezza di essere cittadini titolari di diritti e doveri da esercitare nella comunità. Per questo motivo l’attenzione verso l’istituzione scolastica e le sue strutture è elemento prioritario della nostra azione per garantire la possibilità agli studenti di “abitare” un luogo sicuro, stimolante, rispondente alle esigenze didattiche e formative.

La Provincia può ora fare affidamento sul PNRR e su altri contributi e forme di finanziamento sull’edilizia scolastica. Occasioni di ripartenza che devono essere sfruttate al meglio, per una serie di interventi da attuare con una programmazione seria, lungimirante, trasparente e ampiamente condivisa con tutti i Comuni, ufficio scolastico provinciale e dirigenti scolastici.

Il progetto sull’Omnicomprensivo di Vimercate, redatto dal Politecnico di Milano, deve diventare una priorità di sviluppo. È senza dubbio un progetto ambizioso e avveniristico, un’idea di scuola e di utilizzo degli spazi diversa, una struttura all’avanguardia, con un approccio diverso alla didattica. Una sfida da portare avanti con convinzione, ricercando i canali di finanziamento necessari.

Sulla formazione professionale e le politiche attive del lavoro, la Provincia deve svolgere un lavoro di sinergia e coordinamento che veda coinvolti lavoratori e aziende per ribadire la vocazione di un territorio che tiene insieme grandi esperienze imprenditoriali con una capacità innovativa straordinaria. Un territorio in cui il patto sociale tra imprenditori e lavoratori ha creato un benessere diffuso che ha consentito una forte crescita culturale.

L’esperienza di AFOL MB è da tutelare e sviluppare per la sua specificità e importanza anche alla luce del lavoro fatto per dare concreta attuazione al Piano di potenziamento dei CPI che si è reso possibile grazie alle risorse pervenute. Il trasferimento e l’ampliamento delle sedi di Monza e Vimercate, l’adeguamento e ampliamento delle strutture di Seregno, Cesano Maderno e Meda, insieme al forte potenziamento delle risorse umane a disposizione, devono essere l’occasione per poter programmare un servizio ancora più efficiente e di qualità, in grado di fornire risposte adeguate alle sfide sempre nuove in tema occupazionale. Occorre inoltre un maggiore radicamento sul territorio potenziando gli Sportelli Lavoro diffusi, al fine di migliorare l’efficienza degli interventi garantendo capillarità.

Un ruolo forte e decisivo di rappresentanza deve essere svolto sui tavoli delle crisi aziendali che coinvolgono il territorio, anche a supporto delle azioni delle amministrazioni comunali. La Provincia deve far sentire la sua voce e il suo peso politico-istituzionale con più vigore e più forza.

Attenzione dev’essere rivolta al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro per arginare un fenomeno presente anche nella nostra provincia. Secondo dati ATS Brianza e Inail, in provincia di Monza e Brianza: nel 2019 si sono registrati 14 morti sul lavoro, nel 2020 gli infortuni denunciati sono stati 7.709 di cui 8 mortali, nel 2021 sono stati denunciati 7.315 infortuni di cui 4 mortali e nel 2022 i morti in Brianza sono stati 5, per un totale di infortuni mortali di 60 in Lombardia. I dati degli ultimi cinque anni ci parlano di una media di circa 7.500 infortuni denunciati in Brianza su un totale di 64.000 imprese e 274.000 lavoratori.

Di fronte a questi numeri e alle storie di donne e di uomini che muoiono per lavorare non si può rimanere inattivi. L’impegno sarà quello di verificare la concretizzazione dei protocolli d’intesa siglati in questi anni, con le parti sociali e le istituzioni competenti, per il potenziamento della sicurezza nei luoghi di lavoro perché non rimangano intenti solo sulla carta ma si materializzino in azioni reali. Chiederemo a Regione Lombardia e ATS Brianza un rafforzamento degli PSAL (Prevenzione Sicurezza Ambiti di Lavoro) sul nostro territorio.

AMBIENTE E SERVIZI PUBBLICI LOCALI

I Comuni della Provincia di Monza e della Brianza, tra i primi in Italia, sono riusciti a dotarsi di un gestore unico del sistema idrico integrato garantendo servizi efficienti, trasparenza nella gestione, prezzi concorrenziali. Questa esperienza rappresenta un esempio virtuoso e un modello da seguire anche in riferimento ad altri servizi pubblici, in particolar modo per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, per una rete di investimenti che permetta maggiore sostenibilità, innovazione, diminuzione dell’inquinamento.

Obiettivo ambizioso, di medio lungo termine, che potrà comporsi con la realizzazione di una serie di diverse condizioni, è quello di condurre alla realizzazione di una multi utility dei servizi per l’intero territorio.

Sarà attivata un’interlocuzione con tutti i soggetti lavorando affinché in Brianza si possa addivenire alla massima integrazione possibile delle società esistenti mirando a un servizio integrato, salvaguardando gestione pubblica e favorendo politiche di riduzione, riciclo, riuso.

UN WELFARE DI COMUNITÀ

La salute, la cura, il benessere, sono al centro delle istanze dei cittadini che richiedono maggiore tempestività e attenzione della presa in carico. In particolare, la Provincia deve presidiare attivamente la ricostituzione della sanità territoriale.

Consapevoli che la programmazione e la gestione della salute e della cura siano compiti fondamentali delle ATS e delle ASST, sappiamo anche che l'integrazione delle componenti socio - sanitaria e sociale passa attraverso un rapporto continuo con gli Enti Locali e con tutte le risorse del territorio.

La Provincia non ha competenze sul welfare, ma come istituzione e punto di riferimento per tutti i Comuni ha scelto di essere un ulteriore luogo di condivisione con l'obiettivo di favorire l'integrazione delle politiche sociali con quelle del lavoro e con la programmazione territoriale.

Per questo motivo, ponendo al centro la persona e i suoi bisogni, in Provincia di Monza e Brianza è attivo il PATTO PER IL WELFARE (2016), aggiornato nel 2021, che si pone come obiettivo quello di costruire un WELFARE DI COMUNITÀ con tutti i soggetti e attori sociali attivi nella provincia che con una governance territoriale sia capace di sperimentare soluzioni innovative di risposta ai bisogni.

È fondamentale valorizzare il capitale sociale che il territorio esprime, perché si riesca a rinnovare il sistema della ricerca di nuovi modelli di WELFARE COMMUNITY e in un’ottica di sviluppo sociale, di collaborazione con i cittadini e di rigenerazione dei beni comuni.

Il tavolo di sistema WELFARE ha già individuato 8 linee prioritarie di azione:

  • politiche di formazione e del lavoro
  • politiche abitative
  • politiche di contrasto alla vulnerabilità
  • politiche per l'immigrazione e l'integrazione
  • politiche per l'infanzia e la famiglia
  • politiche per la non autosufficienza
  • politiche educative
  • lotta alle diseguaglianze sociali

Le azioni del tavolo welfare dovranno essere implementate, in quanto lo stesso tavolo può diventare un incontro/confronto tra tutti i soggetti costituenti e ASST per sviluppare il modello di integrazione sociale all'interno delle CASA DI COMUNITA'.

Il DM77/22 che definisce modelli e standard per la progettazione e la erogazione dei servizi di prossimità all'interno delle Case di Comunità individua l'area di SERVIZI ALLA PERSONA in capo anche agli EELL, ai servizi sociali, alle unità di offerta, e a tutte le attività che rispondono con diverse modalità ai bisogni di fragilità sociale.

Gli Enti del Terzo Settore non devono essere visti dalle PA come affidatari del sevizio, ma attraverso la CO-PROGETTAZIONE e la CO-PROGRAMMAZIONE contribuiscono con le proprie competenze a partecipare alla definizione delle politiche sociali.

La Provincia deve essere il luogo di confronto e di collaborazione affinché le politiche sociali, educative e culturali relative alla cura si sviluppino su tutto il territorio, in modo omogeneo e con pari dignità delle cure sanitarie.

UNA PROVINCIA PER LA CULTURA

Un aspetto fondamentale è legato al marketing territoriale, con la valorizzazione dell’importante patrimonio storico-artistico-ambientale per rendere il territorio sempre più attrattivo. Occorrerà individuare nuove progettualità da ideare, partendo dal potenziamento e lo sviluppo di attività come “Ville Aperte in Brianza”.

Deve proseguire la riflessione sulle potenzialità e sul valore aggiunto che un'istituzione come Villa Greppi porta non tanto all'ente provinciale, ma all'intero territorio della Brianza, ben oltre il perimetro dei suoi confini istituzionali. Si lavorerà sulla definizione e sulla costruzione di sinergie tra questo ente e il Consorzio Villa Reale nel quale la Provincia ha ripreso una partecipazione.

La cultura diffusa è una delle chiavi di una democrazia, strumento di riscatto ed emancipazione, per affrontare i momenti difficili individuali e collettivi, per promuovere i talenti, per decriptare la scrittura del mondo.

Vogliamo contribuire a far conoscere la nostra storia e il nostro patrimonio artistico e paesaggistico non solo e non tanto come strumento economico ma come fondamento della comprensione dei processi in cui il passato si proietta sul futuro aumentando il valore collettivo invece che consumandolo o depauperandolo.

La Brianza è una terra di sognatori, di artigiani e imprenditori che hanno saputo unire arte e impresa, sogno e concretezza. È una terra difficile ma che offre opportunità a tutti per provare a realizzarsi e realizzare i propri desideri. È la terra del volontariato, di realtà associative che con generosità e pragmatismo mettono il cuore davanti ai problemi e li risolvono, è la terra in cui concretamente si può praticare quella sussidiarietà che fa crescere la comunità.

Il Premio Beato Talamoni, massima benemerenza civica dell’Ente, dovrà tornare a essere occasione di riconoscimento e riflessione sulle qualità e le energie positive del territorio, con uno sguardo non solo racchiuso nelle tradizioni del passato, ma aperto al futuro.

Sempre sul piano delle politiche culturali, un’attenzione particolare dovrà essere data ai sistemi bibliotecari, che necessitano di essere supportati nell’alveo di una competenza storica affidata alla Province che negli ultimi anni è stata messa nel congelatore. La nostra Provincia, a differenza di altre, non versa contributi economici ai sistemi bibliotecari: è un lavoro prezioso che va sostenuto.

UNA PROVINCIA PER I DIRITTI

La Provincia non deve rinunciare a svolgere un ruolo di coordinamento anche in riferimento a tematiche che, pur non rientrando tra le sue funzioni specifiche, vedono sempre più un ruolo attivo degli Enti Locali, a sostegno dei diritti delle persone e di tutti i cittadini.

Verrà portata avanti la proposta di adesione alla Rete RE.A.DY., la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni per la lotta alle discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, come supporto all’impegno preso da parte di molti Comuni del territorio, proponendo percorsi di sostegno, sensibilizzazione, confronto con le associazioni locali attive.

Un ruolo da sostenere è quello della Consigliera di Parità, presente all’interno della struttura provinciale, prestando sempre attenzione alle tematiche delle pari opportunità e alle difficoltà che le donne incontrano in campo professionale ma non solo.

Oltre a scardinare modelli culturali che limitano ancora le possibilità di scelta e gli spazi di partecipazione delle donne alla vita del Paese, occorre una vera lotta alla violenza contro le donne, in un nuovo patto tra generi.

La violenza di genere è conseguenza della disparità tra uomini e donne e si configura all'interno della nostra società come un fenomeno di carattere strutturale e non episodico o emergenziale ed è quindi opportuno, anche a livello provinciale e facendo rete con i Comuni, perseguire politiche di prevenzione, protezione e sostegno delle vittime, sensibilizzazione.

Un ulteriore impegno concreto da portare avanti è quello della istituzione della figura del Garante dei diritti delle persone detenute, favorendo un’interlocuzione col Comune capoluogo, sede della Casa circondariale e le associazioni che si occupano dei diritti dei detenuti.

UNA PROVINCIA PER LA LEGALITÀ

La cronaca ci svela come nella nostra Provincia la criminalità organizzata sia presente e controlli settori dell’economia, della società, del vivere civile.

Gli Enti Locali sono protagonisti di questa battaglia e devono essere il primo baluardo per fronteggiare, denunciare, bloccare l’espansione del malaffare, della corruzione, delle infiltrazioni mafiose.

La Provincia deve fare la sua parte, mantenendo sempre massima attenzione su tutti i procedimenti amministrativi di sua competenza e soprattutto favorendo un lavoro di rete che possa promuovere le buone pratiche politiche e amministrative messe in campo, coinvolgendo le realtà sociali e le associazioni che lavorano sul campo.

UNA PROVINCIA PER LA MEMORIA

La Brianza, le sue istituzioni, le sue comunità, le sue realtà sociali, si riconoscono nei valori democratici che sono a fondamento della nostra Repubblica e dell’Unione Europea. Il rifiuto della violenza, di ogni forma di sopraffazione e intolleranza, di ogni atto, gesto o parola che violi la dignità umana sono il presupposto del nostro agire e delle scelte politiche e amministrative che compiamo.

In questo quadro, assumono carattere rilevante progetti come quello delle Pietre d’Inciampo.

Sono attività da potenziare, accompagnare e sostenere con convinzione, attorno a cui costruire una rete diffusa di soggetti e percorsi di Memoria ancor più approfonditi che offrano occasioni educative e culturali, sempre necessarie.

REALIZZAZIONE AGENDA STRATEGICA BRIANZA

L’ordinaria attività di un ente pubblico locale è orientata al fare, e al fare nel momento presente. Il nostro impegno in Provincia non vuole essere ridotto solo a questo. Vogliamo alzare lo sguardo e guardare lontano, pensando a scenari di lungo periodo e percorsi che possano concretizzarli.

Il nostro territorio deve essere accompagnato in un lavoro di recupero di una prospettiva di sviluppo integrale e sostenibile sul piano sociale, culturale, ambientale ed economico. Questo impegno non può esaurirsi all’interno di brevi ed episodici convegni che faticano a portare un ritorno concreto rispetto alle dichiarazioni di intenti che si pronunciano.

Serve darsi una “agenda strategica” intesa come lavoro coordinato e continuo, impegno costante con ricadute concrete e verificabili nelle scelte politiche adottate. Uno strumento agile, chiaro e puntuale, capace di guidare e stimolare lo sviluppo del territorio, all’interno di obiettivi definiti, costruiti aprendosi alla condivisione con tutte le realtà che vivono e animano la Brianza.

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