La proposta del Ministro Salvini di imputare i minori di anni 14 è superficiale, una proposta che aggira il problema ma non lo risolve.
E certamente la soluzione non passa attraverso il carcere, la repressione e la politica del pugno duro
. È necessario investire per realizzare politiche educative strutturali, intervenendo sul contesto sociale, sulla grave dispersione scolastica, sulla povertà educativa, su un sistema di consumo che propone a ogni livello modelli di forza, di possesso, di supremazia”, lo dichiara in una nota la senatrice Vincenza Rando, responsabile Legalità, Trasparenza e contrasto alle mafie della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, che aggiunge: “servono assistenti sociali, insegnanti, maestri e maestre, spazi educativi sociali, luoghi culturali.
La scuola, per quella che è la sua parte, e la famiglia, sono i principali responsabili di un cammino educativo ma non possono essere i soli.
Chiudere i ragazzi dietro le sbarre senza il bisogno e la necessità di investimenti seri programmatici su politiche sociali, su una città educativa è una scelta destinata al fallimento”, conclude la senatrice Rando.

“Il carcere agli under 14 è la risposta sbagliata e propagandistica a un grande problema sociale ed educativo. La politica di Salvini è saltare in groppa al fatto di cronaca e cavalcarlo, non dare soluzioni. Rinchiudi un bambino e getta la chiave è il nuovo garantismo della Lega?”. Lo scrive sui social Debora Serracchiani della segreteria del Partito Democratico, responsabile Giustizia.

“Davvero siete convinti che serva l’aumento delle pene? Chi commette reati va punito ma pensare di risolvere la dispersione scolastica con il carcere per i genitori è sbagliato. Noi dobbiamo invece incoraggiare i genitori a mandare i figli a scuola”. Così su Twitter Sandro Ruotolo, responsabile Cultura della segreteria nazionale del PD.

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